domenica 25 luglio 2010

Val Casies

Questo è il risveglio in Val Casies.
la stradina dietro casa porta nel bosco,
una passeggiata meravigliosa di pace, odori naturali e
silenzio interrotto soltanto da qualche uccellino allegro.
Una mattina, neppure tanto presto, saranno state le otto,
in questo prato abbiamo visto tre caprioli .Purtroppo non ho fatto in tempo a fotografarli , sono svaniti con un
balzo.
A settembre godremo di nuovo di questo splendido paesaggio verde
Quest'erba verrebbe voglia di mangiarla davvero.
Amo la montagna, il cielo è così vicino che puoi davvero sentire il respiro della natura.
E poi vuoi mettere lavorare a maglia in questo paradiso fresco!
Lo scorso anno ho realizzato un pocho per un'amica nelle serate di relax.
L'unica cosa strana è che non ci sono tanti negozi di lana, o almeno io non ne ho trovati,c'è tantissima lana cotta con i tipici capi tirolesi. Forse il filato delle capre o pecore della zona non è adatto ad essere lavorato a maglia, , ma data la sua consistenza rustica si presta più ad essere tessuto.
Devo solo aspettare circa 40 giorni,
e poi.......
io sono quella a sinistra, l'altra è mia suocera Lidia,
dopo una passeggiata nel bosco, mentre Otto che attualmente vegeta
in casa con ventilatori ed aria condizionata, lassù non si stanca mai , corre ovunque,rotolandosi nei prati freschi.
A presto.


sabato 24 luglio 2010

Da vedere

Da vedere assolutamente, borsa cactus  di Marianne,
fantastica davvero.

venerdì 23 luglio 2010

flessibilità o giogo

Concedetemi, in questo caldissimo pomeriggio di Luglio, alcune riflessioni che con la lana non hanno niente a che vedere.
Ho preso alcuni giorni di ferie, tre per l'esattezza, perchè dove lavoro stanno pressando per far consumare ferie e permessi accumulati negli anni.Tengo a precisare che, per quanto riguarda le ferie, sarebbe stato bello farle in passato, ma quando chiedevi un week end stranamente non potevano mai concederlo. La nostra settimana lavorativa era di cinque giorni, compresi sempre il Sabato e la Domenica, poichè essendo un negozio sempre aperto nel week end, dovevamo lavorare tutti. Io avevo i miei due giorni di riposo, che mi permettevano una vita semi normale, considerando che gli amici ed i familiari hanno giorni di riposo diversi.
Da gennaio ci hanno SPALMATO l'orario su sei giorni, con turni sia continuati che spezzati, ad esempio 3 ore la mattina, pausa di tre ore e mezzo e 3 ore e mezzo il pomeriggio.Per me che abito lontano dal lavoro la vita è drasticamente cambiata, addio sogni di casetta in montagna per andarci i giorni liberi, adesso non c'è più tempo, inoltre è tutto un correre, e la mattina libera che abbiamo nel turno continuato è diventata una stressante gara a recuperare il tempo che ormai non ci appartiene più.
Premetto che capisco chi, in questo periodo difficile non ha più il lavoro e mi scuso per la rimostranza, ma non è davvero più vita.Spesso leggo di mostre e di fiere specializzate nel settore hobbistico, e mi dispiace non poterle mai visitare, ma adesso è diventato veramente stressante  riuscire a fare tutto.Ho toccato il fondo quando anche il mio compagno, guardando delle camice mi ha detto: "ma che le compro a fare, tanto siamo sempre a lavoro".
 Quando le aziende parlano di flessibilità significa che ti rimbalzeranno come una pallina da ping pong assecondando le esigenze lavorative, il benessere del lavoratore, diritto duramente conquistato dai nostri genitori, sta svanendo lasciando il posto a mere politiche economiche volte al solo risparmio del datore di lavoro, spesso sulle spalle del dipendente. Inoltre confermare contratti a tempo indeterminato sì, ma magari part time a 20 o 24 ore, che per persone che devono viverci con lo stipendio significa creare dei poveri o per sempre dipendenti dai genitori.In effetti alle aziende come la mia non conviene un full time, ma due part time, con il risultato che i nuovi assunti saranno sempre ragazzi che non aspettano altro che un nuovo lavoro, migliore. Miserandi, si fa per dire , coloro i quali avevano riposto fiducia nel loro posto di lavoro ed ora si ritrovano non più ragazzini e con una vita che adirla con un proverbio è diventata "vivere per lavorare".
Queste le amare riflessioni di oggi, mentre stiravo un metro cubo di panni e sbirciavo, con un occhio, la tv, dove, ammiccanti, consigliavano week end alla portata di tutti,  si, ma non per tutti.

lunedì 5 luglio 2010

Tante amiche, che bello!


Non avrei mai creduto che tante persone creative potessero seguire il mio blog, ed invece, nonostante una grafica veramente all'osso ci sono già 22 amiche che mi leggono.Chiedo a tutte voi pazienza per l'estate, in effetti io vado come in letargo e non combino niente di buono, comunque con il ritorno dell'autunno sicuramente vedrete cosine nuove.Voglio complimentarmi con tutte perchè siete bravissime davvero e molto gentili.
Grazie anche a Daniela Cerri per l'invito, in effetti sarei molto tentata a pubblicare i miei lavori per ricavare qualcosina, ma per adesso , lavorando sei giorni a settimana faccio tanta fatica a sbrigare anche i lavori domestici. Magari se potrò permettermi un part time allora ci farò davvero un serio pensiero.
Nell'attesa di tempi più freschi ecco la mia borsa preferita, un cestino (è ampio) di lana a chicco di riso con manici in pelle e rose infeltrite.Interno rigorosamente in ecopelliccetta maculata, tanto per restare sul sobrio.
Ho fatto anche la borsettina da sera con rosa singola ed interno.....luccincante, semplice ma di effetto.
Sono borse dall'esecuzione facile, l'unica scocciatura è che nel cestino per dargli la forma ho dovuto inserire una falda di gommapiuma.